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29 December 1942 - Una lunga passeggiata a Rovigno / A long walk in Rovigno

29 December 1942 - Una lunga passeggiata a Rovigno / A long walk in Rovigno

Photo by Gordon Ukić; https://www.pour.hr/it/informacije/o-kazalistu

Photo by Gordon Ukić; https://www.pour.hr/it/informacije/o-kazalistu

Rovigno 29 dicembre 1942

Col mio carissimo amico Paolo ho fatto una lunga passeggiata per le vie di Rovigno. Passavano per le strade ragazzi imbacuccati in sciarponi vecchi, freddolosi che tremavano come foglie.

Uno mi fece molta compassione, aveva una camicia tutta lacera e dagli strappi si scorgeva il petto scarno agitato da un fremito convulso.

Un altro vecchio, invece, indossava un bel pastrano marrone, con una sciarpa bianca e pareva non accorgersi di uno povero ragazzo scalzo e scamiciato che guardava il suo cappotto con grande aridità.  

Mentre osservavamo alcuni ragazzi che pattinavano allegramente, dimentichi del freddo, udimmo un abbaione festoso, ci voltammo e vedemmo un bellissimo cane. Era tenuto a guinzaglio da una signora che si pavoneggiava* in un magnifico cappotto.

Ammirammo la superba bestia: era un cane lupo dal pelo giallo pezzato di nero, noi ci avvicinammo ma il cane ci guardò con poca simpatia mostrando i denti, allora noi pensammo bene di svignarcela.

Discorrendo via via con Paolo, arrivai presso il Teatro Gandusio. Lì vicino c’era un baraccone per il tiro a segno, custodito da uno smunto e magro ragazzetto sugli otto anni. Mentre porgeva i fucili ai ____ , un cattivo ragazzo cavò dal terreno un chiodo a cui era attaccata una corda metallica che sosteneva la baracca. Questa minacciava di cadere, e tutti s’affannavano a piantare il chiodo nel terreno, ma questi, essendo debole, non offriva nessuna presa. Dopo mille stenti il chiodo fu infisso solidamente.

Avevano appena finito il lavoro quando qualcuno di nascosto cavò di nuovo il chiodo. Grande fu l’indignazione di tutti. Il povero ragazzetto aveva le lacrime agli occhi perché il chiodo assieme alla corda, era stato gettato sul tetto della baracca pericolante.

Ci volle un bel po’ per riprendere la corda ed il chiodo e conficcarlo nuovamente nel terreno. Il povero ragazzo non s’era ancora del tutto riconfortato che alcuni giovinastri si misero a bastonare con una scopa il suo cane legato.

Io, non potendo far nulla contro qui cattori, presi a braccetto il mio caro Paolino e mi allontanai con tristezza pensando il povero cane e al suo ancora disgraziato padroncino.

Rovigno, December 29 1942 

I took a long walk in the streets of Rovigno with my very dear friend Paolo. Kids wrapped in old scarves were walking in the streets, freezing and trembling like leaves.

I felt strong compassion for one, with a shirt all torn and through the rips you could see his gaunt chest shaking with convulsive tremors.

On the other hand, an older man wore a beautiful brown greatcoat, with a white scarf and seemed not to notice a poor barefoot and shirtless boy who looked at his coat with great indifference.

While we watched some children happily ice skating, forgetful of the cold, we heard a big festive bark, we turned and saw a magnificent dog. He was held on a leash by a lady who strutted in a magnificent coat.

We admired the superb beast: He was a wolfdog with yellow fur dappled with black, we approached but the dog looked at us with little sympathy, showing his teeth, so we thought better of it an snuck away.

Running away with Paolo, soon I arrived at the Teatro Gandusio. Nearby was a shooting gallery sideshow, guarded by a scrawny and thin boy about eight years old. While he handed out the rifles to _____**, a malicious boy pulled a spike from the ground to which was attached a metal rope that supported the shack. This threatened to fall down, and everyone struggled to plant the spike in the ground, but being weak, it offered no grip. After much struggle, the spike was solidly fixed.

They had just finished the job when someone secretly removed the spike yet again. Everyone was outraged. The poor little boy had tears in his eyes because the spike, together with the rope, had been thrown on the precarious roof.

It took quite a while to recover the rope and the spike and plunge it again into the ground. The poor boy was not completed reassured when some youngsters started to beat his tied-up dog with a broom.

I, not able to do anything against those villains, took my dear Paolo by the arm and walked away with sadness, thinking of the poor dog and his even more wretched master.


*Grazie a Claudio Rocco per la correzione!

**Since Franco’s parents read and often made corrections in his diary, I think he did not want to include the name of a boy he knew, in fear of getting him in trouble at the shooting gallery.

Antonio Gandusio - Actor, born in Rovigno, 1875

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